giovedì 27 dicembre 2007

Sinistra Democratica si mobilita per raccogliere firme per sostenere la legge di iniziativa popolare contro le armi atomiche. E' possibile aderire alla campagna anche sul nostro sito www.sinistra-democratica.it
Diamo alla pace un'altra occasione
di Silvana Pisa
Sinistra Democratica ha aderito convintamene alla campagna "Un futuro senza atomiche" per raccogliere firme in appoggio alla proposta di legge d'iniziativa popolare per rimuovere gli ordigni nucleari USA dalle basi di Aviano e Ghedi.
La vicenda è nota ,la riassumiamo per sommi capi : in queste due basi (USA e NATO), per accordi internazionali secretati, sono Conservate 90 bombe nucleari, in aperta violazione del Trattato di non Proliferazione che l'Italia ha firmato nel 1975 impegnandosi a non ricevere, né produrre, armi nucleari.
La presenza sul nostro territorio di questi ordigni risulta ancora più stridente se pensiamo che, col referendum dell'87, il nostro Paese ha messo al bando il nucleare.
Le nostre autorità politiche e militari hanno sempre negato questa presenza, al contrario del Pentagono che, nel suo sito, ha dato la mappatura completa delle 480 bombe dislocate nelle varie basi in Europa.
Oggi noi sappiamo che 50 armi nucleari sono ad Aviano dove potrebbero essere usate dagli F16 senza il controllo del nostro Paese.
Di piu': le bombe custodite a Ghedi sono destinate ad equipaggiare anche i Tornado italiani: i nostri militari vengono addestrati a farlo.
La legge d'iniziativa popolare - per la quale anche Sinistra Democratica s'impegna a raccogliere le firme - mira a premere sul Governo per rinegoziare con gli USA la rimozione degli ordigni nucleari. Altri paesi lo hanno fatto senza suscitare scandali internazionali: nel 2000 la Grecia, che ne aveva 20, ha ottenuto dagli Usa il ritiro. Anche la Germania si è mossa in questa direzione: nel 2006 ha fatto eliminare130 delle 150 bombe B61 conservate nella base di Ramstein. Questo significa che si può fare !
L'attuale Governo italiano - per cui abbiamo raccolto consenso, che abbiamo contribuito a fare vincere e lealmente sostenuto in Parlamento- finora ha fortemente deluso il popolo della Pace: l'aumento delle spese per le armi, la nuova base di Vicenza, il rifiuto di ogni spiraglio di riconversione dal militare al civile, l'adesione "clandestina" allo scudo balistico antimissile...per non parlare dell'Aghanistan! La presentazione e la successiva approvazione di questa legge d'iniziativa popolare potrebbe essere l'occasione per un'inversione di tendenza.Per questo dobbiamo creare attorno alla raccolta di firme una mobilitazione ampia e informata.
Sinistra Democratica s'impegna - insieme alle altre forze di Sinistra Arcobaleno - a DEDICARE IL WEEK-END del 19 e 20 GENNAIO ad allestire banchetti per la raccolta delle firme.
Chiediamo a tutte le compagne e ai compagni di Sinistra Semocratica d'impegnarsi per questa scadenza contattando i promotori e i tanti comitati locali
promotori@unfuturosenzatomiche.org oppure . segreteria@unfuturosenzatomiche.org e il sito www.unfuturosenzatomiche.org.
Ricordiamo che è stato realizzato anche un DVD che può essere utilizzato in iniziative e banchetti per informare sui contenuti della campagna.
Impegniamoci tutte e tutti in questa scadenza: diamo alla Pace un'altra occasione !

martedì 25 dicembre 2007

BUON NATALE A TUTTI DALLA SINISTRA DEMOCRATICA

sabato 22 dicembre 2007

REGIONE FVG. SD, BELTRAME SI DIMETTA DA CONSIGLIO
Per Sinistra democratica del Friuli Venezia Giulia l'assessore Ezio Beltrame si deve dimettere da consigliere regionale, altrimenti vi sarebbe 'un vulnus sul piano delle regole' della coalizione di Intesa democratica.Lo afferma in una nota il coordinatore regionale di SD, Fulvio Vallon, sottolineando che 'l'intera legislatura regionale e' stata caratterizzata da una netta distinzione tra i poteri della Giunta e quelli dell'assemblea legislativa'.Secondo Vallon, inoltre, le dimissioni di Beltrame 'dovrebbero essere normali se Intesa Democratica intende consolidarsi quale soggetto innovatore e plurale capace di raccogliere anche le diverse articolazioni della rappresentanza politica, come nel caso - conclude la nota - di Sinistra Democratica per il socialismo europeo'.
Oggi, 22 dicembre 2007, è il 60° anniversario della nostra Costituzione. Fu approvata il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948.

martedì 18 dicembre 2007

Stop alla pena di morte, finalmente una buona notizia
Quella del 18 dicembre sarà davvero una data da ricordare. Sostenuta da una larghissima, e forse inaspettata maggioranza, l'Onu ha aprovato la proposto italiana, fatta propria poi dall'Europa, di moratoria contro la pena di morte.Una vittoria importante innazuttutto per i diritti umani, poi per le tante associazioni che da anni si battono per eliminare dalla faccia della terra la pena capitale come strumento degli stati per esercitare la giustizia. Ed è, anche un successo della diplomazia italiana che ha lavorato e lottato per questo risultato. Certo è un primo passo e altri e difficili ne restano da compiere per salutare il giorno in cui in ogni paese della terra sarà vietato uccidere. Ma per arrivare alla meta occorre cominciare a camminare.Ecco le prime dichiarazioni di Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo.
PENA MORTE: BANDOLI (SD), BELLA GIORNATA PER STORIA DIRITTI UMANI.
E' un voto storico, dopo i diversi tentativi mai andati in porto negli scorsi anni'.Ad affermarlo e' Fulvia Bandoli (SD) che aggiunge: 'Approvando la risoluzione sulla moratoria della pena di morte, l assemblea plenaria dell'Onu parla al mondo e soprattutto a quei paesi che ancora massicciamente la praticano. La costanza del partito Radicale, di Nessuno tocchi Caino (associazione di cui mi onoro di far parte da tanti anni), la determinazione del Governo Italiano e la sua capacita' di costruire alleanze hanno prodotto questo splendido segnale. Oggi e' una bella giornata per la storia dei diritti umani'.
Pena di morte, Leoni (Sd): Voto dell'Onu e' un evento storico. "Il voto con cui l'Onu ha approvato oggi la moratoria sulla pena di morte e' un evento storico". Lo ha detto il vicepresidente della Camera ed esponente di Sinistra democratica Carlo Leoni. "La strada che porta all'abolizione della pena di morte e' ancora lunga, ma la volonta' espressa a larga maggioranza nel voto dell'Assemblea delle Nazioni Unite a New York, rappresenta un passo fondamentale verso il raggiungimento dell'obiettivo finale. Lo testimonia anche il fatto, avvenuto solo pochi giorni fa, il 13 dicembre scorso, della messa al bando, da parte del Parlamento del New Jersey, della pena di morte in quello stato. Questo - ha proseguito - e' un evento che da' nuova linfa a tutti i movimenti e a tutte le associazioni che, nel mondo, lottano da anni, ogni giorno, per interrompere l'attuazione delle sentenze capitali. Ci rende orgogliosi sottolineare, in una giornata cosi' importante, il ruolo prezioso che ha avuto l'Italia nel portare all'attenzione dell'Onu questa battaglia, grazie all'impegno del governo Prodi nella politica estera. Il cammino verso l'abolizione della pena di morte, da oggi, riparte di slancio, con una grande certezza in piu' e con piu' fiducia", ha concluso Leoni.

sabato 15 dicembre 2007


Occhetto aderisce a Sinistra Democratica

Il leader della svolta della Bolognina, con una conferenza stampa insieme a Fabio Mussi, ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto ad aderire al movimento: in primis, il desiderio di contribuire a costruire una nuova Sinistra al fianco di molti "ragazzi dell' '89", in un clima di continuità rispetto a quel passato politico.
"La nostra ambizione è quella di costruire la vera Sinistra: una Sinistra senza aggettivi, democratica e libertaria, che parta da un'unità di valori, non di apparati. E in Sinistra Democratica, un movimento che va oltre il partito e trascende la vecchia idea di Sinistra, ho visto il primo segnale di questo percorso: per questo ho deciso di aderirvi".Bisogna partire dalle ultime battute dell'intervento di Achille Occhetto per riprendere un cammino iniziato quasi venti anni fa, un cammino che compie una svolta importante e riparte con grande vigore verso un chiaro obiettivo.La Sala Stampa di Montecitorio è affollata di giornalisti e di telecamere, venuti a testimoniare un rientro importante nella scena politica della Sinistra italiana.
Fabio Mussi, visibilmente contento di ritrovare Achel al suo fianco, sottolinea come "il contributo di Occhetto" alla nascita di questa nuova Sinistra "sarà di prima grandezza"."Ricordo altre stagioni in cui Occhetto ha dato un contributo straordinario al nostro rinnovamento, ricordo un congresso del Pc in cui sorprese tutti aprendo il proprio intervento parlando di Amazzonia e di risorse naturali: Occhetto rompeva gli schemi, cambiava i paradigmi intellettuali della politica del tempo", continua Mussi, fotografando la grande lungimiranza del protagonista della svolta della Bolognina, dell'interprete di un cambiamento epocale per la Sinistra italiana.
Ma non c'è traccia di retorica malinconia nelle parole e nei toni dei due compagni di strada. Anzi, oggi l'entusiasmo dell'89 sembra rivivere intatto nella nuova stagione della Sinistra, sbocciata lo scorso week end con gli Stati generali alla Nuova Fiera di Roma.
E' proprio il nuovo soggetto a dare voce e compimento alla svolta di quasi venti anni fa, riallacciando un discorso, un filo rosso, comunque presente in questi anni. "Siamo qui a riprendere un cammino - ha dichiarato Occhetto -. E sono felice che sia con Sinistra Democratica, dove ritrovo una parte importante dei ragazzi dell'89. Veltroni, nel primo discorso ufficiale da segretario del Pd, ha dichiarato che senza la mia svolta non ci sarebbe stato il Pd. Be' - sorride il vecchio segretario del Pc - ma io sono qua, non là...ci deve essere qualcosa che non va, quindi".
Occhetto cerca di spiegare la svolta della Bolognina: "Volevamo uscire, da sinistra, dalle macerie del Comunismo. Nessuno pensava che drammi ed errori del Comunismo condannassero la Sinistra a sparire dalla politica italiana, ma che dessero la spinta per la creazione di una nuova Sinistra, senza muri che dividessero comunisti, socialisti, cattolici di sinistra". Spiega la svolta dell'89, Occhetto, ma sembra che tratteggi la nuova formazione, La Sinistra L'Arcobaleno: "ora siamo oltre le divisioni del ‘900 e a nessuno è chiesta un'abiura: ora può nascere una Sinistra moderna, plurale, al cui centro ci siano le questioni di genere e il tema dell'ambiente. Una Sinistra che dica no al salotto buono della finanza e sì alle grandi istanze del lavoro. Che lotti per il disarmo, per la messa al bando delle armi di distruzione di massa. Che sappia proporre un nuovo modello di sviluppo, un nuovo modo di consumare e produrre: una Sinistra che non si vergogni di criticare il capitalismo".
Si parla di contenuti, di una costituente delle idee, di un gruppo di saggi che mettano sul tavolo una griglia di questioni fondamentali sulle quali confrontarsi per arrivare all'unità rosso-verde, che risponda all'esigenza di Sinistra che tantissimi militanti hanno manifestato con la loro presenza al primo atto del nuovo soggetto lo scorso week end.
E sulla legge elettorale, il tema di questi giorni, Mussi riporta tutti sul vero punto della questione: "E' importante, certo, trovare un accordo prima del referendum che darebbe un esito peggiore della Legge Acerbo, ma la legge elettorale, da sola, non risolve le crisi intellettuali e morali del Paese".Quindi "meditazione e testa sulle spalle, senza dimenticare i grandi temi della Finanziaria, del Welfare e del ddl sulla sicurezza".Anche su questo la Sinistra vuole dimostrare di avere un nuovo approccio alla politica.

lunedì 10 dicembre 2007


Risoluzione finale dell'Assemblea della Sinistra e degli ecologisti

Nei prossimi mesi…
1. L’assemblea generale della sinistra e degli ecologisti assume la proposta della carta degli intenti e la immette dentro un percorso partecipativo nei territori, nelle associazioni, nei movimenti, nelle forze politiche partecipanti al percorso di costruzione del soggetto unitario, plurale, federale della sinistra.
2. Ugualmente, nel percorso partecipativo di discussione, vengono messi i report e i materiali dei tavoli tematici svolti l’8 dicembre con l’obiettivo di determinare la condivisione di un impianto generale politico programmatico della sinistra unitaria, plurale, federale.
3. L’assemblea generale della sinistra e degli ecologisti indice una grande campagna di ascolto nel Paese: si svolgano assemblee in tutte le città, si costituiscano comitati promotori, aperti ad associazioni, movimenti, donne e uomini singoli, si costituiscano case comuni nei territori, laboratori sociali, luoghi aperti alla partecipazione più ampia possibile, si utilizzi il portale web condiviso. Individuiamo, altresì, la necessità di incontri territoriali e nazionali di donne e uomini impegnati nelle istituzioni regionali e locali.Entro i primi due mesi del prossimo anno, pensiamo possa essere fatto una prima verifica di questo processo partecipativo che si concluda sabato 23 e domenica 24 febbraio con due giornate generali di assemblee popolari in tutte le città e con un pronunciamento popolare che si esprima direttamente sulla costruzione unitaria in corso, la carta di intenti proposta, le campagne politiche da promuovere.
4. Vogliamo costruire il soggetto unitario, plurale, federale come un nuovo spazio pubblico della politica, aperto alla partecipazione di partiti e soggetti politici, altri soggetti organizzati in movimenti e associazioni e anche a singole donne e singoli uomini non iscritti ad alcuna forza politica e non direttamente coinvolti dentro la partecipazione ad altri soggetti collettivi. Le forme della discussione, della partecipazione e della decisione sono quindi fondamentali e in gran parte inedite. Proponiamo, anche in questa direzione, un vero percorso partecipativo e di stabilire tra le prime prima tappe di esso, lo svolgimento di un seminario nazionale, convocato con la stessa apertura dell’assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, da svolgersi entro il mese di febbraio del prossimo anno.



L'Assemblea dell'8 e 9 dicembre si è conclusa con la lettura di un documento impegnativo


Dichiarazione di Intenti


Noi, donne e uomini che abbiamo partecipato all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, siamo impegnati nella costruzione di un nuovo soggetto della sinistra e degli ecologisti: unitario, plurale, federativo. L’Italia moderna, nata dalla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista, ha bisogno di una sinistra politica rinnovata. Il mondo chiama a nuove culture critiche, che conservano la memoria del passato e tengono lo sguardo rivolto al futuro.
Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace, dialogo di civiltà; valore del lavoro e del sapere; centralità dell’ambiente; laicità dello Stato; critica dei modelli patriarcali e maschilisti.
Il soggetto della sinistra e degli ecologisti oggi parte. Crescerà attraverso un processo popolare, democratico e partecipato, aperto alle adesioni collettive e singole, per radicarsi nella storia del Paese. L’ambizione è quella di costituire non una forza minoritaria, ma una forza grande ed autonoma, capace di competere per l’egemonia, influente nella vita della società e dello Stato, che pesi nella realtà politico-sociale del centrosinistra. Un soggetto capace di contrastare le derive populiste e plebiscitarie, figlie di una politica debole e della separazione tra potere e cittadini. Un protagonista in Italia, interno ai movimenti, collegato ai gruppi e ai partiti più importanti della sinistra e dell’ambientalismo in Europa.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è del lavoro e dell’ambiente. La globalizzazione liberista si è retta su una doppia svalorizzazione: del lavoro umano e delle risorse naturali. La riduzione a merce provoca la doppia rottura degli equilibri sociali e degli equilibri ambientali. Intollerabile crescita delle diseguaglianze e insostenibili cambiamenti climatici hanno una comune origine e portano alla stessa risposta: un altro mondo è possibile.
Mettere in valore l’ambiente e il lavoro (in tutte le sue forme, da quelle oggi più ripetitive alle più creative) è il cuore di un pensiero nuovo, che non rinuncia a coltivare in questo mondo la speranza umana. In Occidente, ciò comporta innanzitutto alzare la qualità del lavoro, combattere il precariato, modificare gli stili di vita, contrastare la discriminazione verso le donne.
Comporta la difesa e il rinnovamento dello Stato sociale, e la progettazione di una riforma più grande di quella che portò allo Stato sociale: una società non consumista, un’economia non dissipativa ed ecologica, una tecnologia più evoluta. Un nuovo inventario dei beni comuni dell’umanità: acqua, cibo, salute, conoscenza. La conoscenza deve crescere ed essere distribuita: impossibile, senza la libertà della cultura, dell’informazione, della scienza e della ricerca, e senza la lotta conseguente contro le regressioni tribali, etniche, nazionaliste, fondamentaliste. Il dialogo tra culture e civiltà diverse, aperto a nuove scritture universalistiche dei diritti sociali e dei principi di libertà, è tanto più essenziale nell’epoca delle grandi migrazioni, del web e della comunicazione globale.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è della pace. Lo spirito della guerra minaccia l’umanità. Ecco di nuovo la corsa al riarmo: cresce vertiginosamente la spesa per armamenti convenzionali, chimici, batteriologici, nucleari. Saltano le firme sui Trattati di riduzione e controllo degli armamenti. L’Europa è uno degli epicentri della corsa. Ora, è il momento di fermarla. La pace, che ha visto scendere in campo il più grande movimento di massa del dopoguerra, particolarmente in occasione della guerra irakena, è la carta vincente. La pace è possibile in un mondo multipolare. I fatti hanno già dimostrato che il mondo non è governabile da un unico centro di comando. Anche per questo c’è bisogno di un’ Europa più forte ed autonoma.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è delle libertà individuali e collettive. Le libertà possono crescere solo in uno Stato laico. Per questo la laicità dello Stato è un bene non negoziabile. Uno Stato laico riconosce le forme di vita e le scelte sessuali di tutte e di tutti. Si regge sul rispetto di tutti i sistemi di idee, di tutte le concezioni religiose, di tutte le visioni del mondo. Combatte l’omofobia e il maschilismo. Assume dal femminismo la critica delle strutture patriarcali e il principio della democrazia di genere. Crea le condizioni sociali e istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di tutte e di tutti.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo guarda ad una nuova stagione della democrazia italiana. Pronta ad assumersi, oggi e in futuro, responsabilità di governo, od esercitare la sua funzione dall’opposizione. I temi all’ordine del giorno sembrano “autorità, governabilità, decisione”, non si vede che quelli veri sono l’autorevolezza e la legittimazione, una nuova capacità di rappresentanza politica, in un rapporto dialettico con l’autonomia della rappresentanza sociale, a partire dai grandi sindacati di categoria e confederali.
La sinistra/l’arcobaleno contribuirà a rinnovare il sistema politico e le forme della partecipazione democratica, contrasterà l’antico trasformismo. Se c’è declino italiano, esso dipende dal corporativismo, dal dilagare del privilegio e dell’ineguaglianza; dalla debole innovazione, dalla perdita di coesione, dalla diffusa illegalità; dalla perdita della capacità di indignarsi verso quello stato di violenza assoluta che si chiama mafia, ‘ndrangheta, camorra; dall’oblio della questione morale. Riformare la democrazia e la politica vuol dire nutrire di valori un progetto di società.
Noi, partecipanti all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, ci rivolgiamo alle forze politiche, ai gruppi organizzati, ai movimenti, al popolo della sinistra, a tutte le singole persone che vogliono partecipare attivamente alla costruzione del nuovo soggetto federativo. In una discussione aperta e libera sulle idee, gli obiettivi, i programmi, le forme di organizzazione e di rappresentanza.
Venite, diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente la situazione italiana e influenzare la politica europea.


Assemblea generale della sinistra e degli ecologistiRoma, 8/9 dicembre 2007

domenica 9 dicembre 2007


I contenuti della Sinistra

La prima giornata dell'Assemblea della sinistra e degli ecologisti è stata dedicata ai workshop, che hanno affrontato una gran varietà di temi centrali per la base del nuovo soggetto in marcia verso l'unità.


La prima giornata dell'Assemblea della sinistra e degli ecologisti, quella dedicata ai workshop, che hanno affrontato i temi che stanno a cuore alla base del nuovo soggetto in marcia verso l'unità, ha visto una grande partecipazione. I gruppi di confronto sono stati nove, divisi per area tematica: "Economia, ambiente, clima, beni comuni, territorio" ; "Libertà, diritti civili, laicità"; "Democrazia, etica pubblica, rappresentanza, nuove forme di partecipazione"; "Lotta ai poteri mafiosi, alle ecomafie, legalità democratica"; "Conoscenza, cultura, ricerca, innovazione"; "Economia, lavoro, qualità dello sviluppo"; "Welfare, diritti di cittadinanza"; "Migranti e cittadinanza"; "Pace, disarmo, cooperazione ed Europa". Dal dibattito di ciascuno dei nove gruppi è stato messo a punto un documento che fornirà un orizzonte programmatico per le quattro formazioni che domenica presenteranno la carta dei valori del nuovo soggetto unitario.
Ciascun workshop si è svolto con interventi iniziali di "esperti", politici e studiosi vicini ai temi della materia trattata, seguiti da opinioni espresse dai partecipanti, divisi tra militanza e semplice curiosità.
Con una sola eccezione: il gruppo di lavoro dedicato della laicità e dei diritti civili, dove la rete delle femministe ha espresso con un appello il desiderio che lo spazio del dibattito fosse trasformato in un'assemblea. Basta con gli interventi di studiosi o rappresentanti delle istituzioni, il dibattito doveva secondo loro privilegiare i soggetti reali, in carne e ossa che subiscono ma allo stesso tempo lottano per il riconoscimento dei loro diritti. Quello che hanno chiesto le femministe è stato se su questo tema è possibile aprire, nel caso ce ne fosse bisogno, una crisi di governo. Per loro la risposto, naturalmente, sì. Dopo un acceso confronto tra le parti in causa i lavori sono proseguiti secondo programma. Tra gli interventi quello del deputato del Pdci Nicola Tranfaglia, che ha sottolineato il rischio che il governo possa, sul tema delle libertà cedere ai ricatti della Chiesa arrivando, per esempio, a varare una legge sulle coppie di fatto più annacquata dei Dico.
Di altri diritti si è discusso nel forum dedicato al lavoro, tema che deve occupare una posizione centrale e prioritaria nel progetto unitario. Priorità che, come ha ricordato Maurizio Scarpa della Filcams - Cgil, sta diventando un'emergenza sotto forma di precarietà. Problema di cui si parla molto ma poco si conosce perché, secondo il sindacalista, la precarietà non è solo un contratto a termine. Anche nelle forme contrattuali a tempo indeterminato questa emerge in forme diverse, mascherate, come le esternalizzazioni e i part - time. Ci si chiede se ci sarà un "secondo tempo" per quanto riguarda la partita del protocollo sul welfare, tempo che deve includere la lotta per cambiare la legislazione sul lavoro. Senza questa battaglia la sinistra è votata non solo alla sconfitta elettorale e politica, ma a quella sociale. Si è parlato anche dei rapporti tra partiti e sindacato e, ferma restando la legittima autonomia di entrambe le parti è necessario muoversi insieme: senza sindacato non si può pensare di ottenere un incisivo cambiamento nelle politiche lavorative.
I temi del lavoro e dello sviluppo non possono essere scissi da quello della legalità, e di questo legame si è discusso nel workshop "lotta ai poteri mafiosi, alle ecomafie, per la legalità democratica", dove si è lanciato un forte e unitario segnale di contrasto alla criminalità organizzata. Un problema che non è solo del Mezzogiorno e non può più essere spiegato con la metafora del "cancro" in un paese altrimenti sano. Perché la mafia riguarda l'Italia intera e, anzi, ha da tempo superato, "globalizzandosi", i confini nazionali. Si è evoluta, non è più solo una questione di "pizzo", ma spazia dalla finanza alla politica, fino all'ambiente. In questo senso un primo e concreto passo nella lotta alle ecomafie, ha ricordato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraio Scanio nel suo intervento, è il ddl sui crimini ambientali, che assolutamente "deve diventare legge al più presto".
Un'altra emergenza è la condizione in cui versano la conoscenza e la ricerca nel nostro paese. A presenziare il workshop il ministro Fabio Mussi, introdotto da Marcello Cini. A seguire l'intervetno di Alba Sasso, deputata di Sd, incentrato sul rapporto più o meno virtuoso tra scuola e istruzione e cittadinanza, legato anche ad università e ricerca. Chiude il cerchio con il molto apprezzato j'accuse di Roberto Jovino, rappresentante dell ‘Unione degli studenti. "Se la politica non è cultura non sarà mai vera politica", chiude il regista teatrale Pippo di Mara riassumendo i contenuti di questo workshop.
Ma alla sinistra che si unisce sta a cuore anche la qualità della democrazia e quella italiana, a sentire gli oratori del gruppo di lavoro "Democrazia, etica pubblica, rappresentanza, nuove forme di partecipazione", proprio bene non sta. Concordi, nella diagnosi, le tesi dei professori Gianni Ferrara e Paul Ginsborg, il primo che vede in nuovi istituti di partecipazione la ricetta per "una forza di sinistra che voglia vivificare le conquiste del secolo scorso", il secondo che propone due criteri per riuscire a individuare una "partecipazione che serve". Uno è la continuità, per formare dei cittadini attivi, istruiti, non necessariamente di sinistra. Poi, i politici devono essere coinvolti e rassegnarsi a cedere parte della loro sovranità ai movimenti dal basso.

fonte www.aprileonline.info


I partiti per ora vogliono la federazione, ma non è detto che i militanti arrivati in migliaia a Roma non spingano i loro gruppi dirigenti a rompere gli argini e a dar vita a un unico partito.

Sono arrivati in tanti da tutta Italia alla Nuova fiera di Roma, fatta di un insieme di anonimi capannoni nei pressi dell'aeroporto di Fiumicino. Sono i militanti di Rifondazione, Pdci, Verdi, Sinistra democratica e di molte associazioni: le forze promotrici di 'La sinistra-l'arcobaleno', il logo che dovrebbe unire tutti in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera.
La strada per la sinistra unita è faticosa, e lo sa bene chi attraversa a piedi la lunga tensostruttura che collega i parcheggi, la stazione, dai capannoni. Ma la voglia c'è e contagia anche chi si dice dubbioso, chi assicura "vengo, ma solo per dare un'occhiatina". E poi l'occhiatina si trasforma nell'ingresso in uno dei tanti gruppi di lavoro, nell'abbraccio con compagni e amici che magari non si incontravano da tempo ed ecco, il gioco è fatto. I partiti per ora vogliono la federazione, ma non è detto che i militanti arrivati in migliaia a Roma non spingano i loro gruppi dirigenti a rompere gli argini e a dar vita a un unico partito. Sullo sfondo, Ingrao e la sua intervista alla Stampa: " ci voleva più coraggio". E le parole del "padre nobile" di questa nuova aggregazione rimbombano nel corridoio centrale del decimo padiglione. Smentite, controsmentite, infine l'assicurazione che Ingrao domani ci sarà, se non in carne ed ossa, almeno con un messaggio da leggere in plenaria. Piero Sansonetti, il direttore di Liberazione si sarebbe recato proprio a Csa sua per convincerlo a rettificare, ad ammorbidire o almeno a smussare gli angoli di quel "non partecipo" che è suonato come una bocciatura per la Sinistra nascente.
In attesa di domani, quando a prendere la parola saranno i leader, dopo una specie di saluto musicale con protagonisti Beppe Barra e Andrea Rivera, il lavoro comune di questa prima giornata degli "Stati generali della sinistra" è stato all'insegna del confronto in appositi gruppi di discussione: dall'economia e dal welfare ai diritti di cittadinanza; dalle ecomafie all'etica pubblica; dai beni comuni alla laicità."Sono stati lasciati fuori - dicono gli organizzatori - i temi cari al politicismo di tutti i giorni: dalla legge elettorale ai rapporti con il governo Prodi. Qui vorremmo discutere di quello che ci unisce al di la' delle contingenze della fase politica".L'obiettivo è mettere in mostra le idee di una cultura critica che sarebbe stata abbandonata dal Partito democratico: dai temi del lavoro e del precariato (senza dimenticare ovviamente i morti sul lavoro di questi giorni) fino a quelli del cambiamento climatico e dei continui strappi alle compatibilità ambientali.
Se Ingrao critica gli Stati generali per l'eccesso di timidezza unitaria e di burocratismo, c'è anche chi dissente per ragioni opposte. Alcune componenti di Rifondazione (a iniziare da quella che si raccoglie intorno alla rivista 'L'Ernesto' dei parlamentari Luigi Pegolo e Fosco Giannini) non sono presenti alla Nuova fiera di Roma: per loro, sarebbe stato meglio abbandonare subito il governo Prodi e decretare la crisi della maggioranza di centrosinistra. Marco Rizzo, deputato europeo del Pdci, ha ripetuto intanto, da un altro versante, che lui non si arrende all'abbandono della falce e martello. Qualche contestazione era stata annunciata alla vigilia pure dai comitati che a Vicenza si battono contro il raddoppio della base militare della Nato, ma una lettera inviata ieri a Prodi dai quattro ministri della sinistra (Mussi, Ferrero, Bianchi e Pecoraro Scanio) in cui si chiede di fermare di quel progetto ha per ora raffreddato le polemiche.Un altro dissenso, questa volta costruttivo, arriva invece dalle associazioni e dai movimenti che non si riconoscono nei quattro partiti promotori: si sono autoconvocati in serata dopo la fine dei workshop per precisare le loro proposte. "Più che una polemica, la nostra è una sollecitazione a superare le residue resistenze a dar vita a un soggetto unitario con una vera e propria fase costituente", dice lo storico Paul Ginsborg, che ha stilato un promemoria sulle forme organizzate e sulla democrazia interna che dovrebbero ispirare l'eventuale nuovo partito della sinistra.
L'attesa ora si sposta su domani, quando dagli interventi dei segretari nazionali il popolo della sinistra cercherà di comprendere quanto è realmente consistente questo sogno di unità.Toccherà ai segretari Franco Giordano, Oliviero Diliberto, Pecoraro Scanio e Fabio Mussi spiegare cosa vogliono fare sulla riforma elettorale, sui rapporti con il governo (l'annunciata verifica prevista per l'inizio del 2008) e come intendono proseguire il lavoro unitario che si è avviato oggi.Tra le tante indiscrezioni, ce n'è una che dovrebbe mettere tutti d'accordo: la "carta dei valori" scaturita dai workshop e il logo con cui presentarsi unitariamente alle elezioni verranno sottoposti alle 'primarie di programma' tra gli iscritti di Rifondazione, Pdci, Verdi e Sinistra democratica. Non c'e' intenzione, almeno per ora, di esprimersi sulla leadership (saranno infatti i quattro segretari a gestire i primi passi della federazione unitaria tra le quattro formazioni politiche).
Ma le voci si rincorrono e c'è chi è pronto ad assicurare che - dopo un lungo tira e molla - domani prenderà la parola nella seduta plenaria Nichi Vendola, governatore della Puglia, dirigente di Rifondazione comunista, indicato da molti come futuro leader in pectore di La sinistra-l'arcobaleno. Se ricevesse troppi applausi, in una sorta di applausometro per la designazione del leader, l'evento non sarebbe ben accolto dagli organizzatori degli Stati generali. Di qui qualche resistenza, forse alla fine superata, a concedergli la platea degli Stati generali. E ancora, sempre voci di corridoio parlano di un probabile intervento di Gianni Rinaldini, segretario della Fiom, vicino a Rifondazione ma spillone nel fianco di Sinistra democratica. Ma su questo, la quadra sembra non essere ancora stata trovata.

fonte www.aprileonline.info

giovedì 6 dicembre 2007

Che l'Assemblea sia un buon inizio nel segno della Perugia-Assisi
di Flavio Lotti*

Cari amici, mi dispiace di non partecipare all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti. In quei giorni sarò a Nairobi per partecipare ad un seminario internazionale sulle guerre in Africa, che abbiamo contribuito ad organizzare, e per “festeggiare” ,il 10 dicembre, l’apertura dell’Anno dei diritti umani con i più poveri della terra: coloro che dei diritti non conoscono nemmeno l’esistenza, visto che non ne godono nemmeno uno.
Sono peraltro consapevole dell’importante decisione che avete assunto convocando questo incontro. Si tratta di un processo difficile ma necessario e urgente. Nessuno può permettersi di restare alla finestra.
La profonda crisi sociale e politica che stiamo vivendo nel nostro paese e le gravi tensioni e ingiustizie che continuano su scala planetaria devono spingerci a lavorare tutti insieme per costruire una politica davvero nuova, decisa, come abbiamo detto anche durante la Marcia Perugina-Assisi, a mettere al centro della promozione di tutti i diritti umani per tutti.
Mi auguro che queste due giornate siano un buon inizio e vi assicuro la mia piena disponibilità a collaborare nel rispetto dei diversi ruoli, competenze e responsabilità.
In attesa di risentirci vi invio i più calorosi auguri di buon lavoro.
*Coordinatore della Tavola della Pace

martedì 4 dicembre 2007

Assemblea Generale della Sinistra e degli Ecologisti

Si apre sabato 8 dicembre alle ore 14.00 e i lavori si svolgeranno in Forum tematici, eccoli:

Economia, ambiente, clima, beni comuni, territorio
Contiene due sottogruppi:agricoltura infrastrutture e mobilità

Libertà, diritti civili, laicità
Democrazia, etica pubblica, rappresentanza, nuove forme della partecipazione
Lotta ai poteri mafiosi, alle ecomafie, per la legalità democratica
Conoscenza, cultura, ricerca

Economia, lavoro, qualità dello sviluppo
Welfare, diritti di cittadinanza
Migranti e cittadinanza
Si divide in due sessioni

Contro le politiche securitarie e per un nuovo antirazzismo
Nuovi diritti sociali e politici
Pace, disarmo, cooperazione, Europa

Domenica l’Assemblea si svolgerà in plenaria a partire dalle ore 9.30
Come si arriva alla Nuova Fiera di RomaIn Autobus:Linea Atac 808 per Fiera Romadei capasso, bravetta/feltreschi, pisana/bravetta, pisana/bentivoglio, pisana/sorbolonghi, pisana/pietrabruna, pisana/facchinetti, pisana/casale ninfeo, pisana/colle massimo, pisana/longhena, pisana/quartiere incis, pisana/varani, pisana/collettore, pisana/ponte pisano, pisana/brava, pisana/fosso magliana, pisana/civico 1036, pisana/g.r.a., pisana/gizzi, pisana/salesiani, pisana/casale de giorgi, pisana/orroli 2, pisana/orroli 1, pisana/citta' dei ragazzi, pisana/regione lazio, pisana/nurachi, pisana/complesso s. Cecilia, ponte galeria/pisana, ponte galeria/civico 181, ponte galeria/moratelle, ponte galeria/pitentino, portuense/domus de maria, portuense/ponte galeria (fm2), eiffel/fiera di roma, eiffel
In auto:Dal GRA (Grande Raccordo Anulare) uscita 30 in direzione Fiumicino e poi seguire le indicazioni segnaletiche per Fiera Roma
In treno:Dalle Stazioni Tuscolana, Tiburtina, Ostiense collegate alle Linee A e Bdella Metropolitana prendere il Treno Fr 1 direzione Fiumicino e scendere alla Fermata Fiera Roma