sabato 4 aprile 2009

SINISTRA DEMOCRATICA

E’ CON LA CGIL SABATO 4 APRILE A ROMA

Senza le lavoratrici e i lavoratori non si esce dalla crisi

Sinistra Democratica aderisce convintamente alla manifestazione della Cgil che si svolgerà sabato 4 aprile a Roma.

Il governo Berlusconi, sostenuto da Confindustria - prosegue il comunicato - vuole restringere le libertà dei lavoratori sancite dalla Costituzione: il diritto di sciopero, la sicurezza sui posti di lavoro, lo statuto dei lavoratori, la previdenza pubblica.

Si preoccupa solo di cementificare l’Italia, di chiudere la scuola pubblica, di fomentare il razzismo.

Mentre centinaia di migliaia di persone sono in cassa integrazione, i precari via via stanno perdendo il lavoro e le fabbriche continuano a chiudere: si vuole scaricare la crisi solo ed esclusivamente sulle fasce più deboli della società, e sui lavoratori.

Le soluzioni devono essere altre: un piano di risorse pubbliche per bloccare i licenziamenti; l’allargamento e la detassazione della cassa integrazione; la tutela delle pensioni, meno tasse sul lavoro e maggiori sulla rendita; il rinnovo e la stabilizzazione dei contratti a termine; il potenziamento della scuola pubblica e della ricerca; nuove norme per la rappresentanza sindacale affinchè possano decidere i lavoratori.

Invece di procedere in queste direzioni si è dapprima minimizzato le conseguenze sociali ed umane della crisi economica e sociale, poi attraverso accordi separati con alcune forze sindacali il governo ha cercato di isolare la Cgil ed imbrigliare il sindacato.

Ecco perché - conclude la nota di Sinistra Democratica - la manifestazione della Cgil è giusta, ecco perché la sosterremo, ecco perché saremo a Roma in tanti.

sabato 28 marzo 2009

A parte alcune imprecisioni, la sostanza non cambia.



Nasce l’unione tra Verdi, Sd e Socialisti. Bacco lascia i Comunisti italiani, Negro non molla Rifondazione
Provincia, Zanin ricompone l’Ulivo
Il Pd ritrova la Sinistra, le Liste civiche e Di Pietro. «Ci unisce un progetto condiviso»

Sabato 28 Marzo 2009,
Giorgio Zanin rilancia l’Ulivo. Allargato. È oramai questione di giorni, ma a quanto parte la compagine di centrosinistra che correrà contro il centrodestra per la presidenza della Provincia sarà al gran completo. Ci sarà ovviamente il Pd che con le primarie ha scelto Zanin, ci sarà la Sinistra, praticamente tutta, ci saranno i Verdi, i Socialisti, l’Italia dei Valori e le liste civiche. Tutti uniti a sfidare quello che - almeno allo stato - appare un centrodestra che parte con i favori del pronostico. Ma non è tutto. Zanin, forse per allontanare i rischi di un assembramento che poi, anche se vincente, potrebbe essere ingovernabile (Governo Prodi docet) ieri nel corso di una conferenza stampa che è servita a presentare la nuova forza politica, Sinistra e Libertà, è stato molto chiaro. «Siamo uniti intorno ad un progetto specifico e forte che nasce sulla condivisione di un programma e sul fatto che oggi il sociale, da sempre baricentro della Sinistra è tornato importante e degno di attenzione per tutti. C’è un cantiere che sta nascendo a Sinistra. Ci saranno due sole liste che conterranno tutti i partiti di quello schieramento. Ho chiesto a Rifondazione di cercare una ulteriore semplificazione, ma capisco la necessità di rivendicare la propria identità visto che si vota in contemporanea con le Europee. Il simbolo proprio da una parte e uno diverso dall’altra potrebbe generare confusione». Ma Zanin ha anche messo le mani avanti sul futuro e sulle eventuali liste che lo appoggeranno. «Nessuna doppia poltrona, volti nuovi, giovani e donne, trasparenza e nuovo modo di fare politica e amministrazione». E a chi gli chiedeva se si fida del Pd, Zanin non si è tirato indietro. «Se ci fosse stato più tempo sarebbe stato meglio, ma quello che manca sarà sufficiente per farmi conoscere e per far capire agli altri che posso essere considerato una risorsa, così come potranno esserlo tutti».
Ieri, intanto, ha fatto la sua apparizione ufficiale il simbolo della Sinistra e Libertà che sarà al fianco di Zanin alle Provinciali e correrà in alcuni Comuni oltre che alle Europee. Vi hanno aderito il Partito socialista (erano presenti Pierantonio Rigo e Rosanna Rovere), la Sinistra Democratica (rappresentata da Vanni Tissino), il Movimento per la Sinistra (la parte di Rifondazione che ha aderito al movimento di Niki Vendola) rappresentata in provincia da Rossana Casadia, i Verdi di Gianni Cavallini e una parte di Comunisti Italiani della provincia rappresentanti dall’ex segretario Alberto Bacco che è uscito dal partito. Tante piccole componenti che hanno deciso di correre insieme. «Uno dei nostri sarà presente in tutti e 24 i collegi della provincia - ha spiegato Pierantonio Rigo del Partito Socialista - e lasceremo spazio ai giovani e alle donne, seguendo le indicazioni di Zanin». A sostenere il candidato del Pd anche Rifondazione, ma Michele Negro e il resto della segreteria, legati all’ala di Vendola, non lasceranno il partito e metteranno in mostra il simbolo.
Loris Del Frate

martedì 17 marzo 2009

SCUOLA - SCIOPERO CGIL

SINISTRA E LIBERTA'

SOSTIENE L'IMPEGNO DELLA CGIL

... governo Berlusconi ha un preciso obiettivo: impoverire e destrutturare la scuola italiana...

Sinistra e Libertà sostiene lo sciopero di domani - mercoledi 18 marzo - promosso dalla Flc Cgil del mondo della scuola, dell'università e delle ricerca.

E' quanto si legge in una nota di Sinistra e Libertà.

Mentre negli Usa e negli altri Paesi europei - prosegue la nota - una delle risposte alla crisi economica è l'aumento di risorse e di progetti a favore della conoscenza, della ricerca, e dell'istruzione, quello che sta accadendo nel nostro Paese è colpevolmente irresponsabile. Le politiche del governo Berlusconi sulla scuola hanno un preciso obiettivo: impoverire e destrutturare la scuola pubblica.
Si mandano a casa migliaia di insegnanti, si impoverisce l'offerta formativa e didattica della scuola pubblica, si riduce il tempo pieno.
Nelle università si è al collasso finanziario grazie ai tagli fatti e quelli annunciati per i prossimi anni, mentre nulla si sta facendo contro gli sprechi e i casi di malauniversità.
Il mondo della ricerca si è sostanzialmente fermato, grazie al disimpegno dell'incompetente ministro Gelmini, e lo sfruttamento del precariato ha raggiunto un livello insopportabile.
Un bilancio fallimentare quello del governo Berlusconi su fronte della scuola, con pacchiane cadute di stile, se pensiamo che il prossimo vertice internazionale del G8 dedicato alla formazione si svolgerà in una delle ville dell'attuale Presidente del Consiglio.....
Ha quindi ragione da vendere la Cgil nel proclamare la giornata di lotta di domani: non c'è futuro credibile per un Paese, non c'è una via d'uscita dalla crisi, se la classe di governo non si pone l'obiettivo di fornire ai suoi ragazzi, ai suoi giovani tutti gli strumenti necessari per crescere dal punto di vista formativo.
E' per questi motivi che Sinistra e Libertà sostiene l'impegno e la lotta della Flc-Cgil, degli studenti, dei genitori e degli insegnanti che non intendono rassegnarsi, e saremo con loro in tante piazze italiane domani

SICUREZZA - IMMIGRATI
PROTESTA NAZIONALE MEDICI PER OBBLIGO DENUNCIA

IL SOSTEGNO DI SINISTRA E LIBERTA':
il centrodestra è tanto impegnato ad agitare lo spauracchio razzista da non comprendere che così si mette a rischio la salute di tutti....

Oggi in tutta Italia si sono svolte sit in, manifestazioni, assemblee di medici ed operatori sanitari promosse dalla Società Italiana di medicina della migrazioni, da Medici senza Frontiere e da tantissime associazioni professionali dei medici italiani contro la decisione del governo dell’obbligo di denuncia per gli immigrati clandestini che si rivolgono ai presidi sanitari.
Alla manifestazione che si è svolta questa mattina in Piazza San Marco-Piazza Venezia a Roma una delegazione di Sinistra e Libertà guidata dall'europarlamentare Claudio Fava ha espresso agli organizzatori la solidarietà e il sostegno in questa battaglia.
Per Fava "dobbiamo essere grati al moto di indignazione dei medici italiani che con la azione intendono ridare dignità a parole come diritto alla salute per tutti. Quello che viene chiesto non è altro che rispettare misure di elementare civiltà.
Il governo Berlusconi - prosegue l'esponente di Sinistra e Libertà - non vuole comprendere che la possibilità di essere denunciate sta già allontanando dalle strutture sanitarie persone clandestine malate. I nostrani governanti sono tanto impegnati nell'agitare lo spauracchio razzista da non compredere che fare diagnosi e curare ogni persona è il modo migliore per proteggere la salute di tutti.
Continueremo ad impegnarci in tutte le sedi istituzionali a Bruxelles come negli enti locali in Italia affinchè la giusta battaglia dei medici italiani non rimanga isolata"

lunedì 16 marzo 2009

Europee/ Nasce Sinistra e liberta': Non solo cartello elettorale

Nasce 'Sinistra e libertà', la lista di Verdi, Sinistra Democratica, Movimento per la sinistra, Socialisti e Unione della sinistra (fuoriusciti dal Pdci) che si presenterà alle elezioni europee con i tre simboli dei gruppi di appartenenza al Parlamento europeo. A presentarla alla stampa sono stati Nichi Vendola, Grazia Francescato, Claudio Fava, Marco Di Lello e Umberto Guidoni.

Il progetto però, secondo quanto spiegano i promotori durante la conferenza stampa di presentazione, è più ambizioso: "Non è un partito ma neanche un cartello elettorale - dice Di Lello (Ps) -, è un progetto tra forze coese che in questi mesi hanno lavorato insieme, prima che fosse introdotto lo sbarramento al 4%", e ha l'obiettivo di "riportare a sinistra la parola libertà che in questi anni è stata scippata da Berlusconi e dalla destra.
Vogliamo difendere la libertà, anche quella di scegliere come morire".

I sondaggi di 4 istituti diversi la danno tra il 3,3% e il 6%, "una buona partenza, gettiamo il quorum oltre l'ostacolo", dice Di Lello citando uno slogan già usato da Vendola.

"Rivendichiamo il diritto di declinare la parola libertà - aggiunge il leader di Sd - e per noi è libertà dalle mafie, dalle menzogne, libertà di partecipare, le nostre liste infatti non saranno decise a Roma da un gruppo di dirigenti ma saranno il frutto della sovranità popolare, le costruiremo sul territorio con assemblee aperte, sarà un'esperienza unica nella vita politica italiana" e il primo appuntamento sarà "le primarie delle idee".

Per Vendola questo progetto segna il "ricominciamento della sinistra" che contrasterà "l'egemonia della destra della calce e randello, che propone speculazione edilizia e ronde". Il governatore pugliese marca subito la differenza dal Pd bollando come "imbarazzante la proposta di Franceschini di tassare i ricchi per aiutare i poveri perchè non è così che si affronta una politica sociale. Uscire dai talk show ed entrare nella vita quotidiana: questa è la sinistra che vogliamo ricostruire".

Francescato parla di un'alleanza "non transgenica che tiene insieme le identità ma ha sintonia sui contenuti, mettendo insieme lavoro e ambiente. Il 'corro da solo' del Pd si è rivelato un boomerang, bisogna ricucire le alleanze per battere il centrodestra". A Strasburgo gli eletti della lista siederanno nei tre rispettivi gruppi di appartenenza, Verdi, Socialisti e Sinistra europea. "Al Parlamento europeo c'è bisogno di larghe maggioranze - spiega Fava -, ogni gruppo è insufficiente da solo a rispondere ai problemi e questi tre gruppi hanno già dimostrato di poter vincere delle battaglie insieme".

In sala ci sono anche Giovanni Berlinguer e Achille Occhetto, che spiega così la sua presenza: "Nessuna incoerenza, quest'anno si celebrano i 20 anni dalla Bolognina, allora la mia idea era fare un partito di sinistra, purtroppo le cose sono andate diversamente e chi era con me oggi ha sentito il bisogno di togliere la parola sinistra - dice riferendosi agli ex Ds che hanno dato vita al Pd -. Mi piace di questo progetto anche la parola libertà, lo scrissi allora nella dichiarazione di intenti del Pds, quella parola andava restituita alla sinistra perchè è alla base dell'uguaglianza e della democrazia. Senza libertà non c'è sinistra e oggi sono qui come militante ma anche come mentore critico: attenzione a non fare solo la battaglia elettorale, serve continuità, bisogna far nascere una vera sinistra nel nostro paese".

Alle amministrative però la lista non sarà presente ovunque: "Non ci sarà un editto romano - chiarisce Fava - saranno i territori a decidere". La prima uscita pubblica della lista 'Sinistra e libertà', sabato prossimo alle 16 a piazza Farnese a Roma.

sabato 28 febbraio 2009

Un appello per l’adesione alla Associazione per la sinistra

La costituzione dell’Associazione “perlaSinistra” è una buona notizia: aria chiara, fresca e pulita, da respirare insieme.

L’associazione è lo strumento politico, culturale, organizzativo per un soggetto politico nuovo e aperto della sinistra italiana.

Dopo l’assemblea costitutiva di dicembre all’Ambra Jovinelli è ora importante promuovere un’adesione convinta e diffusa all’associazione. Lo faremo attraverso le previste “primarie delle idee”; garantendo una bozza di regole democratiche, essenziali, funzionali e condivise (“uno statuto”); lavorando al profilo valoriale e programmatico (“una carta d’intenti”); agendo subito sulle urgenze della politica, la pace innanzitutto in Medio oriente e l’ambiente innanzitutto per il negoziato climatico, quotidianamente e localmente (“il fare e comunicare politica”).

Noi, ecologisti di sinistra, aderiamo e sollecitiamo l’adesione all’associazione “perlaSinistra”.

Il crescente sconvolgimento climatico, la sanguinosa geopolitica dell’energia, il deterioramento delle risorse naturali, s’intrecciano con una crisi economica profonda, che alimenta disoccupazione e precarietà. Sono sfide che chiamano a profonde trasformazioni della società e offrono l’occasione per rilanciare un pacifico ben vivere per tutti (educazione scientifica, energie rinnovabili, riqualificazione urbana, filiere corte, riconversione produttiva, mobilità sostenibile, commercio e credito equi e solidali, democrazia ecologica)

L’ecologismo di sinistra rappresenta un contributo essenziale di tutte le varie attività dell’associazione, del suo radicamento, del suo profilo, del suo respiro.

Ci impegniamo nei quattro gruppi operativi, nei forum tematici, nelle scadenze nazionali, nei presidi locali per confermare la costitutiva, forte e permanente caratterizzazione ambientalista dell’associazione.

Promuoviamo subito una campagna per le fonti rinnovabili di energia, in  particolare sole e vento, nel contesto del quarto anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto (16 febbraio 2009) e del lancio del protocollo per l’acqua come diritto umano e bene comune (12 e 13 febbraio 2009).

Dopo le “primarie delle idee”, la definizione di regole, la bozza di intenti, convocheremo a marzo una assemblea nazionale tematica sui temi del “green new deal”, dell’economia pulita e rinnovabile, ecologica e solidale, alla quale saranno invitati tutti gli aderenti all’associazione interessati e chi sottoscriverà questo appello.



Roma, 23 gennaio 2009





Valerio Calzolaio, Marcello Cini, Loredana De Petris, Enrico Fontana, Giorgio Galotti, Umberto Guidoni, Cinzia Lancia, Denise Lancia, Anna Luise, Mirko Lombardi, Simonetta Lombardo, Walter Mancini, Gianni Mattioli, Roberto Musacchio,  Massimo Serafini,

 



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mercoledì 25 febbraio 2009

L’affare nucleare

Durante l’ultimo vertice europeo dedicato alla crisi economica, i teleoperatori non si sono lasciati sfuggire gli sguardi di complice sopportazione che Angela Merkel e Nicolas Sarkozy si sono scambiati quando Berlusconi ha spiegato che l’Italia starebbe meglio degli altri. Le loro riprese sono state poi selezionate dai telegiornali italiani, restii a mostrare un presidente del consiglio che continua a coprirsi di ridicolo. E, poi, gli affari sono affari, conta la ciccia non le moine. E il presidente francese era in procinto di firmare un buon affare con l’Italia, inutile sottilizzare. Gli affari riguardano il nucleare. Finalmente i francesi hanno trovato un acquirente delle loro esperienze, tecnologie, politiche; si apre loro un mercato chiuso quasi ovunque; hanno scritto loro merito e tempistica. Il gioco è fatto. Per ora.

Il vertice italo-francese di Roma prevede quattro nuove centrali nucleari, costruite insieme tutte in territorio italiano, aprendo il mercato italiano dell’energia atomica (chiuso per espressa volontà popolare da oltre venti anni) ai grandi players francesi. La Francia esporta in Italia la propria tecnologia nucleare e accetta che gli italiani partecipino alle future eventuali (incerte e precarie) esportazioni della tecnologia francese.

A Roma si decide di costruire in Italia centrali della cosiddetta terza generazione di nucleare (costosa, pericolosa, idrovora, militarizzata, senza soluzioni per le scorie). Stop. Il balbettio del PD sul fatto che non sarebbe giusto già dire no a quelle di quarta generazione viene zittito per quello che è, ipocrita ed incompetente. La produzione di quarta generazione non esiste, alla ricerca in tal senso tutti abbiamo detto sempre si, ENEL e governo hanno parlato sempre e comunque di terza generazione per l’Italia che governano (loro) oggi.

A Roma si decide che, se tutto va bene, il primo chilowattora nucleare servirà alla domanda di energia elettrica (non solo) degli italiani dopo il 2020, allora sarà eventualmente forse pronta solo la prima delle quattro centrali, le altre dopo. E noi, in base agli accordi europei, dovremo ridurre entro il 2020, le emissioni di gas serra, dunque molto prima che eventualmente forse il nucleare possa sostituire fonti che li emettono. Doppio danno dunque: la priorità data al nucleare taglia le gambe alle fonti rinnovabili e non aiuta alla svolta energetica decisa dall’Europa, per mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici.

Ovviamente bisogna mobilitarsi subito e bene, con militanza diffusa e scientifica. Moltiplichiamo le iniziative dei movimenti, la documentazione istituzionale, i pronunciamenti del mondo della ricerca e dell’università. L’accordo ancora non ha il via libera parlamentare, già sarebbe qualcosa che il pd passasse dall’astensione al voto contrario. Nessuno ha finora descritto come si scelgono i siti e in Italia un sito idoneo (distante da centri abitati, difendibile come Fort Knox) non è facilmente individuabile. Per altro si parla di nuove centrali nei siti vecchi e la Regione Emilia Romagna ha già dichiarato (a dicembre, su iniziativa di Sinistra Democratica) la propria indisponibilità. Vedremo quali regioni, province, comuni si faranno avanti per ospitare la prima pietra della prima centrale nucleare. Vedremo. Intanto diciamo no, spieghiamo l’errore che stanno facendo. E mobilitiamoci con spirito unitario e antica determinazione!


*della Direzione nazionale di Sd





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