giovedì 28 febbraio 2008


"Una scelta di parte" Bertinotti lancia la Sinistra Arcobaleno
Tre domande che impongono una «scelta di parte», un´alternativa secca, un «aut aut». Sono queste le parole d´ordine di Fausto Bertinotti, che compariranno sui manifesti elettorali della Sinistra l'Arcobaleno presentati alla Città del Gusto a Roma. Ambiente, salari e diritti sono i tre temi scelti. E sono proposti così: «Energia pulita o affari sporchi?», «Aumentare i salari o aumentare i precari?», «Libera scelta o diritti all'inferno?», oltre all´ormai consolidato slogan «il 13 e il 14 aprile fai una scelta di parte». Illustrando la campagna elettorale, il candidato premier della Sinistra l´Arcobaleno sottolinea che si tratta di un'idea «alternativa alla destra e significativamente diversa da quella del Pd». Sulla stessa linea, il segretario del Prc, Franco Giordano, avverte chiaramente che «la Sinistra Arcobaleno non farà accordi di desistenza al Senato. Quello che diciamo a parole noi lo traduciamo nei fatti. Noi, a sinistra. Quindi non faremo alcun accordo». La ragione è che «la politica non può far finta che nel mondo c'è tutto e il contrario di tutto». Bertinotti sottolinea poi che si tratta di una campagna «colorata» perché la politica non ha nessuna ragione per essere condannata al grigio, e può essere divertente». Le domande proposte sui manifesti impongono quindi «un´alternativa. Verificate se sono alternative inventate - è l'invito del presidente della Camera -. E se sono vere stanno insieme? No, non si può aumentare i salari e aumentare i precari». Quindi quelli proposti dalla Sinistra l´Arcobaleno sono degli "o... o". Oppure, per usare un termine kirkegardiano, "aut aut"».
Bertinotti lo spiega così: «È il piano della convivenza umana, è il vivere insieme tra uomini e donne, nativi e immigrati, gay e lesbiche, ma, valicato il piano umano, si entra nel campo della politica» e allora bisogna scegliere, «l´"aut...aut" che è elemento liberatorio: scegli liberamente - spiega Bertinotti - da che parte stare». Il candidato premier ribadisce infine che il lato nero è il modello economico-sociale, che genera ingiustizia, non libertà, rapina, e va messo in discussione». Infine una citazione della Bibbia per concludere che: «Dopo il diluvio, c'è l'arcobaleno». «Il documento dell'Ordine dei medici in difesa della legge 194 e il via libera all'utilizzo della pillola abortiva RU486 negli ospedali italiani rassicurano sul grado di civiltà e sul rispetto delle persone» nel Paese», conferma Bertinotti. «Mi pare che da tutta la scienza e dall'esperienza medica - osserva il presidente della Camera - viene forte l'aiuto e l'incoraggiamento in questa fase ad affrontare problemi così complessi con grande serenità e spirito di servizio soprattutto nei confronti delle donne per creare le condizioni per affrontare la scelta di una maternità consapevole». Sono intervenuti altri esponenti della Sinistra l´Arcobaleno. Soprattutto i Verdi puntano sull´energia pulita, sul solare. «Le proposte di Berlusconi sono quelle di una forza di destra che vuole creare problemi all'Italia dato che il nucleare è costosissimo e non è sicuro», ha detto il ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. «Il nucleare - ha aggiunto - fa più rima con gli affari che non con l'ecologia. Noi abbiamo invece investito sul solare e come Sinistra l´Arcobaleno continuiamo a guardare alla proposta di Zapatero che vuole le centrali solari e abbandona il programma nucleare». «Noi - ha detto ancora Pecoraro Scanio - guardiamo alla Spagna e non all'arretratezza culturale di Berlusconi e della destra, o ai dubbi amletici del Partito democratico che ancora non sa dirci se è chiaramente anti nucleare o se invece un pò di carbone e nucleare gli vanno bene». «La destra di Berlusconi è radioattiva, i "solari" siamo noi della Sinistra Arcobaleno», dice il capogruppo dei Verdi alla Camera ed esponente della Sinistra Arcobaleno Angelo Bonelli, secondo il quale «la politica energetica di Berlusconi è pericolosa, costosa e altamente insicura, perché il nucleare non ha risolto il grave problema dello smaltimento delle scorie ed è una tecnologia foriera di una grande instabilità geopolitica».«L'Italia, al contrario - ha aggiunto - dovrà essere all'avanguardia sull'idrogeno, sull'energia prodotta dal vento, sul solare e su una grande politica di risparmio ed efficienza energetica. La verità è che la destra di Berlusconi rappresenta il vecchio, noi della Sinistra Arcobaleno siamo per il nuovo, per la pace e la sicurezza nel nostro pianeta».
Le prime candidature: Wladimir Luxuria e Titti De Simone
Wladimir Luxuria e Titti De Simone saranno candidate di nuovo per la Sinistra Arcobaleno. Lo assicura Franco Giordano a "Panorama del giorno". Al conduttore che chiede se la sinistra sia pronta a candidare esponenti dell'Arcigay che il Pd non vuole presentare, il segretario di Rifondazione comunista risponde: «Per noi non è un problema ospitare personalità che si sono battute per il tema dei diritti. Penso a Wladimir Luxuria o a Titti de Simone». Ricandiderete Wladimir Luxuria? «Certo - è la risposta - stiamo discutendo in queste ore ma posso assicurare che ci sarà una loro presenza. Titti de Simone - ricorda - è stata presidente dell'Arcilesbica e immagino che sarà sicuramente ricandidata». La campagna elettorale della Sinistra si vuole caratterizzare come ecologica e utilizzerà carta riciclata, palchi fotovoltaici e biciclette. Il sito ufficiale è http://www.sinistrarcobaleno.it/e il canale è Ecotv (canale 906 di SKY).

sabato 23 febbraio 2008

Riceviamo e pubblichiamo.

Comunicato Stampa
CENTINAIA DI CITTADINI CHIEDONO LA CANDIDATURA DI ANTONIO ZAMBON
ALLA REGIONALI
Sono oltre un centinaio le adesioni raccolte finora dall’appello alla candidatura di Antonio
Zambon nelle liste della Sinistra Arcobaleno per le prossime elezioni regionali. In meno di
due giorni si sono riversate all’indirizzo e-mail indicato nel documento decine e decine di
messaggi di sostegno, molti dei quali estremamente convincenti, leggendo le parole e le
espressioni di appoggio rivolte al sindaco di Budoia. Un segnale forte quello proveniente
dalla società civile che si è riconosciuta nel modo di fare politica di Zambon. Una persona
che nei suoi quindici anni di esperienza amministrativa ha sempre dimostrato grande
attenzione per il proprio territorio, operando nell’interesse della comunità e per la
salvaguardia del paesaggio montano. In questo suo modo di fare politica chiaro e sincero
si sono riconosciuti tutti quelli che ritengono l’interesse collettivo vada tutelato prima di
ogni altra cosa. E' una richiesta di ragionevolezza e trasparenza quella rivolta dai cittadini
ai partiti della Sinistra Arcobaleno. Una richiesta di superamento dei personalismi a
vantaggio della comunità. Una risorsa umana importantissima che in molti hanno temuto
potesse perdersi tra i caotici rimescolamenti che precedono la campagna elettorale.
E’ per questo che, nonostante la rapidità con cui è stata creata l’iniziativa e il solo utilizzo
del mezzo informatico per la diffusione, la carismatica figura del sindaco pedemontano ha
saputo smuovere tante e tanti che credono ancora nella buona politica. Semplici cittadini
della società civile, militanti dei movimenti e dell'associazionismo, ma anche sindaci,
assessori, amministratori locali, uomini e donne, per lo più donne e moltissimi giovani.
Intanto le firme di adesione non si fermano e continuano ad arrivare ancora numerose.
Forte di un tam tam generale lo notizia si è diffusa rapidamente e sono moltissimi quelli
che vorrebbero ancora aderire ma non hanno la possibilità di accedere alla rete
informatica. Il consiglio è di far arrivare il proprio sostegno direttamente alle segreterie dei
partiti che compongono la Sinistra Arcobaleno. Nel fine settimana l'appello corredato di
tutte le sottoscrizioni verrà consegnato direttamente a PRC, VERDI, PDCI, SD.
APPELLO PER LA CANDIDATURA DI ANTONIO ZAMBON ALLE PROSSIME
ELEZIONI REGIONALI
ATTENZIONE
(da sottoscrivere con NOME COGNOME, ETA', AREA DI APPARTENENZA e
spedirlo a liquentia@libero.it ). FARLO GIRARE IL PIÙ POSSIBILE AL MAGGIOR
NUMERO DI INDIRIZZI E RISPEDIRLO FIRMATO ALL'E-MAIL INDICATA.
In vista della presentazione delle liste delle candidature per le prossime
elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia si intende avanzare la proposta di
candidatura di Antonio Zambon, attuale sindaco del Comune di Budoia,
all'interno della lista della Sinistra Arcobaleno di Pordenone.
La motivazione principale che ha portato alla necessità di avvalersi di un appello
pubblico è dovuta al fatto che moltissime persone hanno avvertito il rischio che una
così importante risorsa della politica e della società civile venisse esclusa per mere
questioni partitiche.
Questo appello è l'ennesimo atto concreto che segue a quello di decine e decine di e
mail inviate alle segreterie regionali delle quattro sigle che compongono la Sinistra
Arcobaleno.
E' un segnale forte che deve essere preso in seria considerazione sia per la portata
dell'iniziativa sia per il suo valore intrinseco (ovvero una forte spinta dal basso).
Antonio Zambon ha dimostrato nei molti anni di attività politica di essere una persona
capace e onesta, attenta al benessere della comunità, sensibile ai bisogni dei cittadini.
Per molti, iscritti o no ai partiti di sinistra (e anche non di sinistra), è diventato un
punto di riferimento, il più credibile in questo momento, nell'affrontare questioni vitali
in particolare sui temi della salvaguardia dell'ambiente, ma soprattutto per quel modo
di fare politica concreto e disinteressato alle logiche della spartizione del potere.
Si ritiene questo un merito che gli vada riconosciuto, frutto del fatto che rappresenta il
contrario del politico di professione ed il meglio che ognuno si aspetti dalla politica. Fa
fede la discrezione con cui ha sempre adempiuto alle sue funzioni mettendo al primo
posto l'interesse collettivo della comunità e i risultati del suo operato a scapito anche
dei ruoli istituzionali che ricopriva.
E' banale citare la lunga lista di iniziative di cui si è fatto promotore, è però importante
sottolineare la modalità con cui l'ha fatto. Favorendo sempre la partecipazione e la
creazione di gruppi motivati in cui le istanze fossero frutto di molteplici contributi.
L'azione amministrativa è solo conseguente all'espressione di un precedente e mai
assopito impegno sociale in particolare sul fronte della protezione dell'ambiente e della
cultura del territorio . Basti pensare alla lotta per contenere gli effetti più deleteri del
turismo industriale in montagna, la continua ricerca di un reale sviluppo delle
comunità montane basato sulla valorizzazione delle risorse naturali e umane,
ll'applicazione di metodi atti a costruire reti di relazioni utili e stabili. Tutte azioni che
hanno portato anche numerosi riconoscimenti internazionali.
Pertanto sarebbe poco lungimirante e totalmente deleterio ignorare l'apporto positivo
che una persona del genere può recare al percorso di costruzione di una grande
sinistra, forte, seria e attenta al benessere sociale e dell'ambiente.
Soprattutto si ritiene che proprio per quello che rappresenta (o meglio per quello che
ha sempre dimostrato nei fatti di essere) Antonio Zambon possa ritenersi il candidato
di punta da sostenere in una lista forte e credibile su cui, senza dubbio alcuno,
convergano e concentrino le proprie energie tutte le forze della sinistra, dei movimenti
e della società civile.

lunedì 18 febbraio 2008

I candidati (forse) ci sono. Ma politica e programmi dove sono finiti? Le dimissioni anticipate del Presidente Riccardo Illy hanno obbligato i vertici politici regionali a confrontarsi da subito con i nuovi scenari nazionali, ora volti ad una semplificazione delle proposte “partitiche” con cui presentarsi agli elettori.In queste settimane, le notizie che sinora hanno prevalso sulla stampa locale hanno riguardato più le ipotesi (fondate o meno) di possibili candidature che il merito delle questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare ed in quale quadro di alleanze ciò avverrà.Partiamo da quest’ultimo aspetto.La scelta del Partito Democratico di correre da solo per le elezioni politiche e di riconoscersi invece nella storia di Intesa Democratica a livello regionale è argomento di non semplice spiegazione al cittadino, salvo ricorrere al frasario della vecchia politica capace di inventare le famose “convergenze parallele”.Anche a prescindere da questa difficoltà, è del tutto evidente che una situazione in cui le forze della sinistra avessero un ruolo ed un peso marginale non potrebbe non avere ricadute negative sulle scelte concrete e sulle priorità di azione di un esecutivo nuovamente guidato da Illy.
Queste considerazioni devono perciò spingere i partiti ed i movimenti che pongono a fondamento del loro agire temi quali la pace e il ruolo sociale del lavoro, i suoi diritti, la sua sicurezza, la tutela dell’ambiente, ad andare oltre divisioni che ormai sono percepite dai più come superate ed aprirsi alla sfida di una sinistra rinnovata e capace di parlare alla gente.
Se vogliamo andare in questa direzione è del tutto naturale anche raccogliere la sfida di proporre nuove persone che siano capaci, per la loro storia, per il loro ruolo nella società e nel lavoro, di coniugare in loro già tutti questi elementi e che quindi possono consentire alla sinistra plurale di parlare ad una platea più vasta, e sicuramente più attenta, di cittadine e cittadini.
Sappiamo che per qualcuno o per qualche partito, agire così, senza “bilancino”, può significare dover fare un passo indietro, siamo però convinti che per rinnovarsi la sinistra abbia bisogno anche di queste scelte.
Per quanto attiene agli aspetti programmatici, la parola d’ordine sin qui sembra essere “non disturbate il manovratore” e così, ad oggi, in calce a molti interrogativi per conoscere le posizioni dei partiti e dei loro esponenti che fanno riferimento ad Intesa Democratica non rimane che scrivere uno sconsolante “Non Pervenuta”:
Vi è un impegno serio per ridurre la produzione di rifiuti e per chiuderne il ciclo senza dover ricorrere per forza al loro incenerimento? N.P.
Vi è la volontà di incidere in modo concreto sui consumi di combustibili fossili prima di ipotizzare rigassificatori? N.P.
Vi è la consapevolezza che debba essere affrontato il tema del senso della permanenza della base Usaf di Aviano? N.P.
Vi è la convinzione che l’argomento della solidarietà, del reddito e della precarietà del lavoro rappresentano una nuova emergenza per una cerchia sempre più ampia di cittadini? N.P.
Vi è la seria intenzione di ridurre, per davvero, i costi della politica a partire dall’eliminazione del vergognoso vitalizio oggi riconosciuto ai consiglieri regionali? N.P.
Vanni Tissino
18 febbraio 2008

SINISTRA DEMOCRATICA PORDENONE

organizza

CONVERSAZIONE – DIBATTITO


ANCORA BERLUSCONI E LE SUE LEGGI “AD PERSONAM”?
NO, GRAZIE.
LE PROPOSTE DELLA SINISTRA
PER UN’ITALIA E UNA REGIONE GIUSTA
E SOLIDALE

venerdì 22 febbraio 2008
ore 20.30
SALA EX TIPOGRAFIA SAVIO
via Torricella
(lat. via Cavallotti) PORDENONE

interverrà

on. MARCO FUMAGALLI
segreteria nazionale Sinistra Democratica

www.sinistrarcobalenofvg.org
sdpordenone.blogspot.com
sdpordenone@yahoo.it

mercoledì 13 febbraio 2008



Presentato il nuovo segno grafico dei quattro partiti che correranno insieme alle elezioni. Via la falcemartello, solo i colori dell'arcobaleno. A tenerlo a battesimo, il candidato premier Bertinotti, che parla della lista comune come un primo passo per un progetto più ampio
Laicamente, alla fine, i comunisti di Diliberto hanno accettato la scomparsa della falcemartello, compensati dal nome La Sinistra scritto a caratteri più grandi, mentre L'Arcobaleno ha visto ridimensionato il suo volume, con i verdi disponibili a questo compromesso. I quattro partiti che correranno unitariamente sfidando il Pd e le destre, da oggi hanno un simbolo. E' stato presentato al Caffè Fandango questa mattina, nel cuore di Roma, con il battesimo ufficiale del candidato premier Fausto Bertinotti. Dal punto di vista grafico non ci si discosta molto da quello che debuttò l'8 dicembre scorso agli Stati generali: i nomi, La Sinistra e sotto, più piccolo, L'Arcobaleno, gravitano su uno sfondo bianco che verso il basso vede raffigurate strisce multicolore. Nessun riferimento quindi a simboli specifici che, nei giorni scorsi, avevano capitalizzato la polemica interna per il maldipancia del PdCi, fino all'ultimo convinto che non si dovesse rinunciare alla falcemartello. Una battaglia non solo semiotica, ma dal valore politico, visto che il partito comunista ha sempre sottolineato la volontà di non sciogliersi per finire in un unico contenitore rosso.
In una sala, in verità troppo angusta e stretta per contenere stampa e politici accorsi, tanto che lo stesso leader alla fine ha ammesso "è un luogo affascinante, ma molto disagevole", aggiungendo che poteva comunque "dare il senso dell'impresa: divertente, difficile, un po' incasinata", Bertinotti ha presentato il nuovo simbolo come l'emblema di una sinistra che "coniuga insieme novità ed unità" e che non va letta solo "in termini elettorali". Il parto, secondo lui, di forze della sinistra che "per la prima volta si ritrovano insieme dopo un lungo periodo in cui erano divise", con le varie formazioni tradizionali capaci finalmente di "aprire i loro confini ad altre culture come quella ecologista". Già, la componente verde, quella stessa che i rumors fuori dal Caffè Fandango vogliono scontenta per via di un simbolo che secondo loro è stato imposto dal Prc senza troppa concertazione. Non è un caso che Bertinotti ha parlato di un segno grafico capace di raccogliere "a pari titolo e dignità" tutte le anime di questa componente. E, riferendosi in questo caso al PdCi, ha ammesso: "chi come me viene dalla tradizione della falce e martello non deve sentirsi deprivato della sua storia perchè, chi ha vissuto quel simbolo come segno di una storia importante, lo può tenere con sè e portarselo dentro. Nessuno deve sentirsi deprivato, anzi da quella storia si parte per fare qualcosa di nuovo". E' questo, secondo lui, il cuore che deve spingere all'azione comune, con la consapevolezza che "se la sinistra non ha successo ora", un successo elettorale che però dovrà essere "a due cifre" (10%, secondo i vari commentatori politici e non solo), il rischio è che essa "scompaia per sempre". Una mission che richiederà molto impegno, Bertinotti ne è consapevole: "On s'engage", ha infatti detto, usando il francese in contrapposizione all'americanismo dominante (il we can di Obama preso in prestito da Veltroni non sembra convincerlo molto). E, a proposito del Pd e dell'accordo con il suo segretario, Bertinotti ha risposto: "non è alle porte anche perchè il Pd dovrebbe mutare il suo orientamento e non mi pare che sia questa la tendenza". "Intanto - ha osservato - sarebbe auspicabile che perdesse Berlusconi. Noi comunque lavoreremo per contaminare da sinistra il Pd". Centrale è rispondere all'americanizzazione della politica che si prospetta già nelle prossime elezioni, cioè al suo appiattirsi sul "duopolio" che vede protagonisti contrapposti il Pd e il Pdl, fatale per la sinistra. Voto utile, per contrastare questa deriva e la possibilità anche di "grandi coalizioni", non può che essere quello di rivolgere il sostegno a questi partiti in corsa comune e che, ha detto Pecoraro Scanio, "dopo le elezioni daranno vita a gruppi parlamentari unici". Sull'eventuale ruolo di capolista in tutte le circoscrizioni, e forse rispondendo ai vari borbotti politici che vedevano la sua autocandidatura a leader come un'operazione troppo verticistica, l'ex sindacalista della Cgil candidato premier ha detto: "non credo, non c'è bisogno di una personalizzazione eccessiva".
Tutti presenti dunque, da Titti Di Salvo e Cesare Salvi a Gennaro Migliore e Giovanni Russo Spena, da Pecoraro Scanio a Oliviero Diliberto e Manuela Palermi, passando per Franco Giordano, con la sola eccezione di Fabio Mussi assente giustificato per motivi di salute, i rappresentanti della sinistra unita sembrano soddisfatti perché, come detto dalla Di Salvo, "oggi è un primo mattone per la costruzione di un processo più grande". Si vedrà, dicevano però in molti fuori dal Caffè Fandango. E allora non resta che aspettare
.

martedì 12 febbraio 2008

Verso le elezioni
Per fermare Berlusconi serve il voto a Sinistra Arcobaleno Odg sulle elezioni

Il Comitato promotore di Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo riconferma la scelta decisiva di contribuire a costruire in Italia una grande forza della sinistra, moderna, popolare e di governo, per rappresentare e far pesare le ragioni del valore del lavoro, dell’ambiente, della laicità, delle libertà e dell’autodeterminazione delle donne, dei saperi, della pace, i valori della Resistenza e dell’Antifascismo, per una politica pulita e rinnovata.Per questo è molto importante che la Sinistra-l’Arcobaleno partecipi alle elezioni con un simbolo , quello della Sinistra-l’Arcobaleno e un programma, sulla base della carta degli intenti presentata l’8/9 dicembre agli Stati Generali, coerenti con quel progetto politico: Sinistra democratica è indisponibile ad un semplice cartello elettorale. E’ già iniziata una campagna elettorale molto difficile, che rischia di aggravare la distanza tra la politica e i cittadini, per il modo in cui si realizza, a colpi di duelli televisivi e per i suoi contenuti, in secondo piano rispetto alla comunicazione mediatica.Sinistra democratica, al contrario, ritiene che alla politica mediatica bisogna contrapporre la politica partecipata.Per questo riteniamo indispensabile che rapidamente e collegialmente le forze che promuovono la Sinistra-l’Arcobaleno definiscano criteri comuni, modalità e percorsi democratici diffusi attraverso cui costruire le liste, la proposta politica, il profilo della campagna elettorale e la squadra di donne e uomini che insieme al leader della lista, Fausto Bertinotti, la deve condurre.Bisognerà inoltre promuovere ovunque i comitati per le liste della Sinistra l’Arcobaleno, lanciando un appello alla partecipazione politica di tutto il popolo della sinistra. Anche per questo torniamo a chiedere ai compagni della Costituente Socialista una riflessione sul pericolo concreto che oggi in Italia sparisca la sinistra e quindi sulla necessità di lavorare insieme perché ciò non succeda.E’ altrettanto importante il rinnovamento profondo della sinistra nel Mezzogiorno, con una radicale discontinuità rispetto alle esperienze di governo in Campania e in Calabria.Sinistra democratica prende atto della scelta del Partito democratico di rinunciare a costruire le condizioni per impedire la vittoria del centro destra.Avendo ben chiara la crisi politica che ha attraversato l’Unione, avremmo voluto un nuovo centro sinistra, fondato su un nuovo programma, per governare il Paese. La scelta di solitudine del Partito democratico ha reso questa prospettiva impossibile. In tale quadro il voto per la Sinistra-l’Arcobaleno è il voto più utile per fermare Berlusconi ed evitare quelle larghe intese di cui parla il sindaco di Torino, che cancellano le distinzioni tra destra e sinistra e con esse, incredibilmente, le differenze nelle risposte tra l’una e l’altra alle domande di sviluppo del Paese.Ogd su la lista di docenti ebreiLa lista di docenti ebrei – apparsa su un sito di cui vanno rapidamente individuati e forniti i titolari – richiama violentemente alla memoria le leggi razziali del ’38.Ci ricorda che l’antisemitismo così come ogni forma di razzismo è un veleno della civiltà. Un veleno che non ha mai smesso di circolare.Allora Sinistra Democratica dichiara:“Siamo tutti ebrei” .E invita tutti a sottoscrivere nominativamente la dichiarazione. Odg sulla sicurezza sul lavoroIl Comitato promotore di Sinistra democratica ritiene che i decreti attuativi del testo unico sulla sicurezza sul lavoro debbano essere immediatamente emanati.La tragedia continua delle morti sul lavoro va fermata: certo non basteranno le norme, ma le norme e i controlli sul loro rispetto, sono la condizione necessaria.Il governo, il ministro del lavoro, il presidente del consiglio, hanno dunque una grande responsabilità di fronte al Paese, alle lavoratrici e ai lavoratori.Sinistra democratica ritiene che non vadano ascoltate le sirene di Confindustria che attraverso le parole del suo vicepresidente ha lanciato uno “stop alla delega” che ci indigna.Le identità di vedute spesso richiamate dal Partito Democratico con il Presidente di Confindustria, ci spingono a chiedere quali sono su questo punto le vedute sia del Partito Democratico che di Montezemolo.

giovedì 7 febbraio 2008

Come deciso nella riunione del 5 febbraio è stato chiesto al segretario del Pd un incontro per verificare eventuali convergenze programmatiche
Lettera di Sinistra Arcobaleno a Veltroni
Caro Veltroni,
le elezioni ormai imminenti ci spingono, per senso di responsabilità, a chiedere una verifica politico-programmatica al Partito Democratico.
Durante i 20 mesi del governo Prodi, la sinistra della coalizione ha ripetutamente invocato il rispetto del programma dell’Unione, ha difeso le sue ragioni, non ha mai spinto alla crisi. Il voltafaccia trasformista è venuto da gruppi centristi.
Noi pensiamo che ora non si debba facilitare il compito della destra, consegnare a cuor leggero e su un piatto d’argento la vittoria a Berlusconi.
Tu hai più volte ripetuto che “la discriminante è programmatica”.
Bene. Per questo ti chiediamo un incontro urgente per verificare esattamente possibili convergenze ed eventuali distanze di posizioni politiche e punti di programma.
D’altronde, quando pareva che il governo potesse rilanciarsi con una svolta, abbiamo lavorato intorno ad un proposta – presentata il 10 gennaio scorso all’incontro del centrosinistra - che toccava le questioni di fondo: salari, potere d’acquisto delle retribuzioni, lotta alla precarietà, diritti civili, nuovo paradigma di uno sviluppo centrato su ricerca ed ambiente, pace e disarmo.
Sono le questioni che ci piacerebbe portare al confronto con voi
In attesa di una risposta

Roma, 6 febbraio 2008

lunedì 4 febbraio 2008

Dalla carta di intenti dell’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti
Roma, 8/9 dicembre 2007

“Noi, donne e uomini che abbiamo partecipato all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, siamo impegnati nella costruzione di un nuovo soggetto della sinistra e degli ecologisti: unitario, plurale, federativo. L’Italia moderna, nata dalla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista, ha bisogno di una sinistra politica rinnovata. Il mondo chiama a nuove culture critiche, che conservano la memoria del passato e tengono lo sguardo rivolto al futuro.

Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace, dialogo di civiltà; valore del lavoro e del sapere; centralità dell’ambiente; laicità dello Stato; critica dei modelli patriarcali e maschilisti.

Il soggetto della sinistra e degli ecologisti oggi parte. Crescerà attraverso un processo popolare, democratico e partecipato, aperto alle adesioni collettive e singole, per radicarsi nella storia del Paese. L’ambizione è quella di costituire non una forza minoritaria, ma una forza grande ed autonoma, capace di competere per l’egemonia, influente nella vita della società e dello Stato, che pesi nella realtà politico-sociale del centrosinistra. Un soggetto capace di contrastare le derive populiste e plebiscitarie, figlie di una politica debole e della separazione tra potere e cittadini. Un protagonista in Italia, interno ai movimenti, collegato ai gruppi e ai partiti più importanti della sinistra e dell’ambientalismo in Europa.

La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è del lavoro e dell’ambiente(…). E della pace(…). E’ delle libertà individuali e collettive(…). La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo guarda ad una nuova stagione della democrazia italiana. La sinistra/l’arcobaleno contribuirà a rinnovare il sistema politico e le forme della partecipazione democratica, contrasterà l’antico trasformismo(…). Riformare la democrazia e la politica vuol dire nutrire di valori un progetto di società.

Noi, partecipanti all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, ci rivolgiamo alle forze politiche, ai gruppi organizzati, ai movimenti, al popolo della sinistra, a tutte le singole persone che vogliono partecipare attivamente alla costruzione del nuovo soggetto federativo. In una discussione aperta e libera sulle idee, gli obiettivi, i programmi, le forme di organizzazione e di rappresentanza.

Venite, diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente la situazione italiana e influenzare la politica europea.”


Le parole contenute nella Carta di Intenti dell’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti tenutasi a Roma l’8 e il 9 dicembre scorso oggi ci sembrano ancora più attuali. Le dimissioni del governo Prodi causate dalle schegge “centriste” della coalizione, sostenute dai poteri forti del paese, hanno aperto una pericolosa crisi politica, e la possibilità di superarla è oggettivamente difficile. Lo scioglimento del Parlamento e lo svolgimento di elezioni anticipate a breve è altamente probabile.

L’ Italia corre il rischio di tornare ad essere governata dal centro destra, guidato ancora, dopo 14 anni, da Silvio Berlusconi. Ritorna il vecchio, anzi il vecchissimo; con l’intenzione di proseguire le azioni che avevano caratterizzato il suo quinquennio, dalle leggi vergogna e “ad personam” a quelle che avevano permesso la grande evasione fiscale bloccata dal centro-sinistra, dall’esaltazione dell’illegalità mafiosa all’ampliamento del precariato, dalla speculazione edilizia e delle grandi opere come il Ponte sullo Stretto fino al tentativo di scardinare la Costituzione respinto con il referendum popolare.

Battere questo disegno rappresenta un impegno importante delle forze politiche del PRC, del PdCI, dei Verdi e di Sinistra Democratica che hanno deciso di dar vita, anche in Friuli Venezia Giulia, al nuovo soggetto politico La Sinistra L’Arcobaleno. Un soggetto politico che vuole crescere attraverso un processo popolare, democratico e partecipato in grado di ripensare la politica e la forma partito, un processo che vuole aprirsi a nuove adesioni collettive e individuali per radicarsi nel territorio regionale, con l’ambizione di costituire una grande ed autonoma forza politica unitaria e plurale.

Il nuovo soggetto politico guarda anche alle prossime elezioni regionali. Pensiamo che l’Assemblea regionale convocata per il 9 febbraio abbia anche il compito di cominciare ad elaborare i contenuti programmatici comuni che La Sinistra L’Arcobaleno porterà al confronto con le altre forze politiche di Intesa Democratica per dare vita ad una nuova alleanza in cui le ragioni del lavoro e dell’ambiente in cui vivono gli uomini e le donne di questa regione trovino ancora più forza di quella che hanno avuto in passato. Anche per questo, vi diciamo:

Venite, diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente la situazione italiana, quella regionale e influenzare la politica europea.


Trieste, 31 gennaio 2008


Giulio Lauri, Gianni Pizzati, Stojan Spetic, Fulvio Vallon




ASSEMBLEA REGIONALE DELLA SINISTRA E DEGLI ECOLOGISTI
Palmanova, 9 febbraio 2008, Centro Culturale San Marco

Programma

ore 10.30 – 13.30

Forum tematici su:

1 Lavoro, economia, innovazione, ricerca, ambiente, trasporti, energia, beni comuni
2 Stato sociale, salute, diritti di cittadinanza
3 Cultura, istruzione, formazione, ricerca, giovani
4 Pace, cooperazione, immigrazione, solidarietà e partecipazione


ore 14.30 – 17.30

Assemblea plenaria


Durante la pausa per il pranzo è previsto un buffet


L’Assemblea è aperta alla partecipazione
di associazioni, comitati e movimenti della regione